domenica 28 giugno 2009

se il tempo che passa

28-6-2009 Primo bagno dell'anno:Palombina beach da Romano,con Paola.
L'effetto non quello dell'anno scorso, tuffersi ,nuotare vedere la terra distaccata.
Tutto uguale ma l'umore non cambia, forse era più bello camminare sulla riva e farsi ardere dal sole. Non capisco fino a che punto mi interessa lo stato di mio padre oppure è solo la voglia di cambiare emozioni.Ma il fatto resta, il mare mi piace e la giornata è terminata egregiamente con quattro chiacchere con quattro squattrinati come me.

venerdì 26 giugno 2009

teste piene

Teste piene, vengono prima delle teste vuote,
se passo la maggior parte del tempo a cercare un senso,
o una soddisfazione che non arriva mai,
sicuramente faccio parte delle teste vuote.
Niente più ideali, niente più per cui lottare,
valori non valori, una fede che non va d'accordo
con la conduzione della vita.
Una testa piena invece sta a posto tutta la giornata,
deve solo svuotare tutta la merda che cià dentro.
Basta una giusta modalità, e può tirare avanti
fino a sera, ci sarà sempre qualcuno che l'ascolta.
L'eleganza, la bellezza, il savoir faire, portano molto
in alto quella persona, così da meravigliare o comunque
ottenere l'attenzione di chi teste vuote cercano un àncora
di salvataggio. Nessuno ce l'ha con voi anzi vi siamo molto grati,
a noi ci basta essere contenti,dimostrare che stiamo così bene
da non annoiarci mai. Molto sbagliato mettere in dubbio la vostra fede.
Se credete in voi en quello che dicete. Non ha mai funzionato niente
eppure siamo sempre andati avanti, quindi valete, e vi siamo mollto
rionoscenti. Vi baciamo le mani e regalateci ancora oggi un po' della vostra cacca.Al più la venderò al primo viandante che mi capita, per poche lire.

La sorte

Mira alla luna
tira un sasso contro il vento
se sbagli bersaglio
finirai pur sempre in mezzo alle stelle.
(adattamento su Les Brown)
Cerca di essere te stesso, vali pe te
non per quanto sopraffai un'altro.
Sii grato e felice, se lo vuoi lo puoi.

Puoi scegliere: un essere irrriducibile e assoluto
un essere spezzettato e relativo (perso nel potere, nei soldi, possesso,sesso, dominare e/o sopprimere.
Vivi una vita al servizio degli altri.

giovedì 25 giugno 2009

il valore del tempo

E' possibile dare un valore al tempo che passa ozioso, accompagnato solo da fastidiose paure e rimpianti, e richiami ad un dovere quasiasi?Certamente preferirei dormire che starmene a riemoere i vuoti solo inventandomi fantasie dela mente. Eppure unvidio me, poco più che adolescente, sapere trattenere una voglia un sogno, senza neanche la speranza che si realizzi. Oggi invece o mi annullo in precipitose demaralizzazioni, o mi innnalzo nel voler sapere, giudicare fare e contribuire, qualcosa di significativo per il mondo,agendo su chi mi sta accanto, per rivogermi a quell'unità che ci tiene separati.

martedì 23 giugno 2009

teste vuote

Alla ricerca di una cultura vera, che sfiori la realtà senza contaminarla, ma che lo spirito che la muove rinasce con l'opera, per ognuno che l'ammiri. Un secolo fa già si parlò di morte dell'arte, spezzettata nelle varie tecnologie riproduttrici della natura senza bisogno del pennello. Così come è successo alla filosofia diramata nei vari filoni specialistici. Oggi chee Dio sta rischiando la stessa morte nei vari moralismi autoctoni, anche la filosofia ha bisogno di entrre in campo come l'arte. cioè non come la portatrice di verità, ma come chimere sogni del pensiero e dello spirito, speculazioni che vanno oltre il semplice divertissement, ma pensieri che possono essere di guida al caos che stiamo vivendo,avere cioè un punto di appoggio che ben coscienti del proprio relativismo, può aiutari a passare il guado, senza essere trascinati dalla corrente. Il pensiero poi presuppone parole eparole attirano altre parole fino a creare un sinergia, fonaa sula dialetica e sul confronto
intrcultuale.

domenica 21 giugno 2009

Perchè ROM

Io e non solo io , ho pensato che una crisi econamica basata sulla iperproduzione, di tante cose inutili, oppure comode e per questo pericolose perschè ci toglie il nostro rapporto con il mondo, natura e universo. Di fronte ad ogni piccola difficoltà sembra che caschi il mondo (impiccato a 9 anni per essere sto bocciato). Be! pensavo che un terremoto potesse unire le persone,come ricordo quando ero piccoo, che ci trovammo con materassi e lenzuola tutti in piazza, e sopratutto per i piccoli, un tragedia(per fortuna non ci furono vittime),divene motivo di unione e gioco e gioia.

venerdì 19 giugno 2009

quando si cerca l'amore, quando si cade in un falso amore

In passato, anche se ho dovuto aspettare ventuno anni, poi di storie ne ho avute, con donne di diverso tipo. Dalle Signore, a quelle che "sistemeamoci", a quelle basate su rapporti intellettuali, altre sui vizi e il divertimento. Ma soltanto una è riuscita ad incastrarmi, portandomi ad un vero rapporto di coppia, che è durato anche due anni. Qui ho trovato la morte nell'alcool, e preso in questa chiusura verso l'esterno, le donne non ci sono più state, oppure come qualcosa di necessario e basta. Negli ultimi due anni abbandonato il grave peso di lavorare o studiare, mi sono affiancato a gruppi terapeutici, ma non sono mai riuscito a legare con alcuno, neanche un amico. Ma qualcosa in me si è risvegliato, il gusto per la vita interiore, ma le donne questo non lo vogliono capire, proprio da loro ho visto atteggiamenti solo pratici: di sesso, di bella vita, tutto superficiale. Una vera delusione per chi crede ancora che si possono mandare poesie e rose rosse. Ma non posso arrendermi, come vedo intorno a me coppie che si vogliono bene, anch'io posso continuare a credere ad una storia di amore, di quelle che ti accendono dentro, e fisico e materia vengono frantumati.

giovedì 18 giugno 2009

il lavoro

Non proprio di essere un filosofo nel senso di avere una mente ricca capace di analisi e sintesi profonde, così da poter creare una visione del mondo vera per quel particolare punto di vista. O forse non ci ho mai provato, visto che poi la filosofia a me piace, mi dichiaro un eterno studente. A mio vantaggio c'è poi da dire che anche se non ho mai sviluppato una speculazione vera e propria, o tenuto fede a dei stili di vita, stabiliti sin da piccolo, mi sono poi fatto sempre delle domande a cui oggi nessuno mi sa dare una risposta. La domanda che mi faccio oggi è se quell'uomo così evoluto, che oggi si prende dei diritti sulla vita e su Dio, che nel post-moderno è stato definito uomo faber, e nella nostra politica, dove c'è poco di filosofico,alla seconda repubblica si vuole affermare ad una terza rivouzione industriale. Mentre una società stanca di girare a vuoto, non può che perfezionare le medesime comodità da anni già inventate, di fianco ci sono giovani o meno giovani che sono capaci di fermarsi a riflettere:su quello che stanno facendo, più attenzione su che li circonda, insomma un'uomo che rivuole indietro la priopria vita nella sua interezza. Ecco la domanda :più antropologica e sociale che filosofica tou-court:qualè oggi il valore del lavoro, quale la sua necesità, quale posto occupa nella scala dei valori alti del'etic umana.

domenica 14 giugno 2009

speranza

E rpoprio difficile continuare a sperare, se ti muovi troppo peri di vista chi ti sta
accanto, fermarsi alla contemplazione di sè e del mondo, non credo possa cambiare le cose. C'è una volontà inarrestabile, una forza che spinge in alto,che sembra compensare la forza di gravità, che ci tira giù.Solo società, come profetizzò P.P.Pasolini, che vivono in questo equilibrio, e ciòè senza inneggiare all'abbandono, nè seguire la forza attiva in tutte le sue richieste, ma sapere quello che ci serve veramente, e allora saper fermare la corsa del progresso, saper non abbandonare una qualche costruzione di civiltà, con coraggio anche se col rischio di essere definiti selvaggi, indios, rom o zingari. Ma dico che è difficile sperare, per me che sono occidentale di educazione e di costituzione. Infatti l'ocidente inseguendo ala ceca questa corsa dettata dalla volontà di potenza, non si fermarà di fronte a niente, e schiaccerà chi con cura cercava solo un buon vivere nell'equilibrio, natura-cultura. Io stesso non me la sento di dire no ala scienza, di fermare qualsias tipo d ricerca e soperta, ad esempio di fronte alle malattie, di fronte alle comodità che il progresso può darci.

sabato 13 giugno 2009

donna

Due cose sono state per così dire così forti da fermare la mia attenzione. Certo metto per sottinteso l'abbacchio. Il Pantheon, una struttura che per la sua armonia, coerenza, e stile nello stesso tempo imponente e accogliente, mi ha sempre affascinato. Anche oggi a Roma, con la stanchezza che mi porto addosso,per cui tutto diventa uguale e noioso, questo edificio è riuscito ad accendere il mio gusto per l'arte, per la bellezza.Ma ecco che uscito da una struttura che mescola il sacro e il profano, ci stava proprio a pennello una figura femminile, tutta bianca, seduta, o meglio adagiata tra due colonne, non sola ,ma con uomini che le stavano a fianco senza disturbarla, il suo corpo era magro, pallida anche nel viso, e portava in testa un cappello ampio, anch'esso bianco panna, che sicuramente la doveva riparare dal sole. Fu subito infastidita quando in modo trpp audace la fissai per mandare via la stanchezza e vivere quell'immagine tanto aerea, quanto solida nello sguardo fondato su occhi neri e profondi. Voglio non dimenticare quel la figura che sicuramente porta con sè una bellezza tra il naturale e il fantastico, ciò di cui il mondo non merita ma ciò di cui ha estremamente bisogno.

venerdì 12 giugno 2009

comment venerdi 12

Anch'io ho tanta voglia di comunicare, il mondo vuole comunicare, che quasi sta esplodendo. Con gesti anche violenti, mode varie, a volte insulti, diostano che dentro di noi c'èqualcoosa di grande che vuol uscire. Tante sono le vie , basta un po' di tenacia, perseveranza e pazienza. Dalla religione all'arte alla politica. Come tutte le cose ha volte c'è anche da aspettare chhe qualcosa maturi, perchè non si dia fiato alla bocca, ma vengano dette cose a noi veramente utili.

andrea

Tu lavori e io godo
tu mi piaci e io non ticerco
la bellezza dell'anima
va con quella quella del corpo.
Non vi posso abbandonare
solo perchè Narciso mi chiama.
Insieme ? Da solo ma con voi
forse costruirò qualcosa di vero.
Cosa c'è di più solido che una salda amicizia
basata sul semplice volersi bene.
Ma se non faccio,se non creo varrà lo stesso su un abbraccio senza guardarsi
la vostra amicizia? alle spalle. E cosi vado a testa al
E' un dolore sottile giocare con i vostri sorrisi ta e cuore mite.

mercoledì 10 giugno 2009

Tra Terre eCielo

Un'uomo, per quanto ho , cercato è veramente difficile trovare una distinzione che sia in linea di princpio di qualità, tra l'uomo e l'animale. Ricordi infantili mi tornano in mette, ad esmpio quando si ammazzava il maiale(come gridava come un fanciullo torturato), ho le piante(Soffrono, hanno una loro esistenza ), sino alla materia che riempe l'universo, Essa è di fondamento dalle montagne , alle foreste al corpo umano.Eppure l'uomo ha sviluppato a tal punto la propria ratio, che lo rende in maniera evidente diverso, superiore,capace di costruire curare e anche distruggere, trasformare la realtà a tal punto di essere dio di se stesso. A tal punto di farsi domande che sembrano superiori a se stesso.C'è un bisogno di infinito e di eterno che non riesce a cogliere. A me sembra che questa capacità di fare, di pensare, di paura dell'ignoto lo distingue da tutto il resto della realtà. E sono d'accordo con Pascal che cioè lo pone tra la terra e il Dio infinito, in una perenne attesa , ricerca, aspirazione, ad un eterno che è già in questa vita , ma appatiene ad un'altra.

martedì 9 giugno 2009

conoscere

Come possiamo vivere senza una coscienza, non siamo macchine in balia dei soldi,nè animali in mano al solo istinto di sfoghi sessuali e di mangiate sopra le nostre vere necessità. L'uomo ha sviluppato una ragione nel suo percorso evolutivo. Ho letto che il pensiero può anche cambiare il nostro DNA. Certo è che la natura deve fare il suo corso, non si può fare finta che non esiste la nostra animalità. Ma passo dopo passo le ragioni insieme, o genio solitario che è in noi va ascoltato(l'uomo non vivrà di solo pane). Per fare queto che si chiama progresso, bisogna ascoltare tutte le parti del nostro essere:corpo psiche anima cuore e spirito. L'azione e la combinazione analitica e poi sintetica di questi nel confronto con la realtà, porta alla felicità di sentire il mondo, di conocerlo anche fuori di un laboratorio(perchè il laboratorio siamo siamo noi), fasi domande, non scappare alla pria sofferenza, perchè anch'essa è causa di nuove domande e risposte. Si può sciegliere solo seguendo la propria vocazione: vita attiva, vita conteplativa, vita matrimoniale, vita di castità, etc..

domenica 7 giugno 2009

ला conoscenza

Sembra che tutto può avere un significato, quindi un valore e un sentimento, che si può chiamare vita, soltanto se questo stato parte da un'emozione, da una condizione dello stato interiore, su cui volenti o nolenti ci lavoriamo sopra,. Ad esempio, un brutto incontro può dare uno stato emotivo negativo, generare rabbia o ribellione, e se non riusciamo a reagire per fere ritornare lo soirito allo stato in cui volevamo che fosse, si crea in noi noi stato d'impotenza. La mente sembra spegnersi per concentrarsi sui perchè e per come, (perchè è accaduto, prchè non riusciamo a ambiarlo). Il cuore resta in mezzo , che in questi casi di sopraffazione sulla mente, diventa come un appogggio, un'energia che non ci fa perdere noi stessi, perchè sa che niente è per caso, ed anche questa nuova situazione ci servirà. Ecco che entra in gioco lo spirito ,è esso a subire di piò, è come compresso, abbattuto dalla batosta preso, ma su di esso interagiscono come abbiamo visto la mente che continua a pressare su di esso, quasi ad un pestaggio, come si fa il pesto. Il cuore, non gli da il tempo di lasciarsi andare....

sabato 6 giugno 2009

Per Paola 2009

Se i cali nella mia mente
e il mio spirito s'accende
a credere ancora nella vita come un sentimento attivo fervorante.
Se ogni giorno ho cercato di giocare tra l'utilità del tuo amore che porta ad atavica anarchia, e il bisogno di autonomia e libertà interiore.
Se sei arrivata all'antipatia più antipatica per poi cercarti elle strade solo e disperato.
Se continuo a giudicarti nel tuo nuovo stile così futile e facilone
e nelo stesso apprezzo la tua condizione di distacco dale cose materiali.
Se contunuo ad usarti come pretesto dei miei guai esistenziali.
Ma nello stesso tempo comecopertura dei vuoti dello spirito.
Se sin dall'inizio ho cercato i enirti incontro, donandomi a te come essere
senza perdere l mia parte psico-fisica del corso che stavo ortando avanti.
Se in te, con distacco eotivo ho trovato un luogo di lavoro e di utilizzo.
Ma poi mi trovo invischiato in chissà quale parte sentimentale che è stata toccata.
Se allora oggi dopo tanto tempo he cerco di evitarti, torno a pensare a te e mi trovo ridicolo a voler cancellare mesi di attività passati insieme, e spesso da soli.
Se ancora oggi ti chiedo per favore non cercare e coe unico punto di riferimento, è tutto ciò perchè si chiama vita, per quello che abbiamo dato, perciò che abbiao preso.
Non posso chiedere di più che poter portare avanti il mio cammino in libertà su questa terra.

debora

Non sento più la mia vita come un soffice sorriso
che petalo di rosa cala sulla bianca neve.
Ma i diletto lo stesso a curiosare il mondo
che mi circonda, per quanto non mi ci sento più parte;
è bello vederlo,
la mattina:gli alberi, il sole le nuvole.
E la sera: le lucciole, i bambini che giocano ancora nel buio della sera.
Mi piacciono olto i fiori, i loro colri, la speranza di una natura che trova sempre
una risposta contro quasiasi vocazione di distruzione.
In mezzo ate mondo ci sono anch'io, Debora,
ed io il soriso te lo regalo,
la ia parte più bella te l'ho mostrata, senza spavalderia,
ma con la serenità di chi sa che c'è un mondo, con pazienza,
da conquistare.
E così accetto tutto, come un dono,
che non mi fa sentire debitrice, ma accogo e condivido con voi.
Ho bisogno di guardare avanti , aspettano qualcosa di grande, come tutti,
ma io sono già qi, sempre viva, in un giorno , che non si ferma.