mercoledì 27 maggio 2009

Perchè, a te o Dio.

La morrte, la fine mia, perchè! Perchè allora iniziare,
forse è solo un piccolco capriccio, o come dicono un così grande atto d'amore
per vedermi tribolare? Non ti odio perchè non potrei odiare l'intero universo,
ma non provo che rabbia, se fossi un dio ti sfiderei, se fossi quello che sono
non mi resta che ignorarti creare un vuoto tra me e te che vuoto eterno resterai.
Promesse, misteri, parole di amore e giustizia, e prove, ancora prove, senza un fine senza una causa. Vorrei dormire in eterno per dimenticare innanzitutto te e quelli che come te agiscono se non per il bene. Il male è forse una strada molto facile, non porta che ad una vita inutile e falsa, ma è l'unica via che mi lasci seguire. L'unica mia colpa è di non averti preso seriamente, ma chi ha creato la morte, chi ha ucciso me, chi ha reso questo mondo pieno di cose belle, per fartee vedere e poi togliere, così come se io non possa presentarmi a te se non come una schifezza. Caro mio buon Dio, io scielgo la morte, la fine dell'anima, il nero di uno spirito che soffre per quanto vuole solo sentire, vedersi apparire.
E' questo l'unico atto di libertà che mi resta, separarmi da te per poi sparire, ignorato da tutti e da tutto. Magari lasciandomi una piccola speranza di sopravvivenza in qualche isola dispersa nello spazio infinito.

martedì 26 maggio 2009

poesiaccia

ti scrivo perchè tu vuoi essere scritta
ma a che mi servi non lo sai nemmeno tu
sono convinto che, se la leggesse un'altro
sarebbe per me una grande soddisfazione.
Ma (cito F.Guccini) la noia di un'altro non vale.
Ciò tanto già per i cazzi miei che vo a leggere le pranoie di un altro.
Ma si fa per rendere più bella la vita
perchè queste giornate passate a mangiare e dormire
non lasciano niente, e il niente come ho già detto fa male.
A questo punto è meglio vagare nel vuoto, per non sentire nessun dolore nessun piacere, e non mi sembra quasto molto lontano dalla morte.

lunedì 25 maggio 2009

Fare i compiti

Aspetto che giunga sera per scrivere al computer, leggere quelle poche pagine dei miei libri, e informarmi. Ma adesso ho bisogno di un'altra cosa, uno e più interlocutori, perchè da solo chi mangia si strozza. di pensieri punti di vista, analisi critica ne ho tanta, ho scritto anche delle poesie, ma que che più mi ineressa è comunicarle e poter leggere quelle altrui, fossero anche semplici pensieri ma vissuti sulla propria pelle. Spero che quacuno mi risponda.

sabato 23 maggio 2009

come poter conoscere il mito della morte, sconfiggendo la morte

Il mito che è creato dalla poesia acquista un valore eterno, esso si eleva verso orizzonti lontani,che possiamo rivere solocon la morte.
O così sappiamo di illuderci, perchè di fatto ci nascondiamo dietro emozioni, sentimenti, legami d'amore o in gruppi con decise scelte di vita.
Nascondendo quel mistero della nostra verità primordialità,dietro principi umanistci o filantropici(aiutandogli altri pensiamo di uscire da noi per così entrare nel mistero della vita), oppure costruiamo impalcature di pesanti e noiosi
moralismi, per poter sostenere ancora alto il nostro misero ma irriducibile senso di eterno che spinge dentro di noi.

da una poesia amazonidas

Se siamo riusciti a conquistare con braccio la garanzia di questa uguaglianza, nel tuo sen, o libertà, il nostro cuore sfida la nostra morte.
uguaglianza-libertà-morte:penso che questo possa far riflettere una civiltà come la nostra.

mercoledì 20 maggio 2009

da cesare pavese

l'attimo estatico,come simbolo, fuori dal tempo è l'impressione del tutto, quindi un momento che significa libertà , mossi da una assetata voglia e promessadi conoscenza primordiale.

martedì 19 maggio 2009

notte 20-5-2009

E' come fermare il tempo, di giorno vince la noia, a meno che non ti avvince un qualsiasi lavoro. Perchè le cose piaceoli e a me care non risco a portarle avanti, come la lettura e scrittura, il disegno , oppure dedicarmi a persone magari messe come me o in condizioni di disabilità. E' come se niente fosse così importante che aspettare un'ispirazione più grande, e mentre aspetto, tra un'insoddisfazione che diventa un dolore ontologico, il mio essere si sgretola tra pezzi di passato amaramente non più recuperabili, ed un presente che stenta a partire perchè tutto è più inutile di un'attesa di un grande ideale. Forse la cosa migliore è ascoltare, gli altri la natura, il rumore e il suono degli astri, allora anche il non fare nulla diventa, magari aiutato da una preghiera, qualcosa di eterno. Proprio quel soffrire di fronte al niente, diventa un momento eterno, di libertà dello spirito, slegato dalla razionalità, e congiunto ad un una temporalità e spazialità infinite.

lunedì 18 maggio 2009

cesare pavese perchè ti sento così vicino

Nessun attaccamento dell'uomo a ragione di successo e di soddisfazione sociale.
Ho in odio il mondo, io sono semplicemente un'imbranato.C.Pavese).
La vita ci dona libertà , cos'è la libertà? Non sposarsi niente, non sentirsi legato ad un gruppo, ma solo viverci accanto, non inchiodare la mente in chi sa quale dogma morale, sapere sciegliere con la propria razionalità, con prudenza(saggezza) e coraggio, senza dover calpestare gli altri, ma sapendo ascoltare poter andare avanti sicuri di aver deciso noi, per noi stessi.

giovedì 14 maggio 2009

ida non per caso

possiamo discutere all'infinito del nostro destino
della forma che diamo al nostro
ma per continuare il nostro percoso individuale
non possiamo rinunciare alla razionalità
a tutto ciò che ci rende umani, ci permette di rompere i muri
che ci sparano da ciò che l'istinto trova come diverso da noi.
La razionalità è creatività è in una parola libertà.
Eppure non tutto si può controllare
e siamo così spesso assaliti dal destino che ci si presenta con
fatti coinvolgenti e inaspettati, che il raziocinio diventa soltanto
una misura, un racconto di ciò che ci capita.
Se poi facciamo dell'inconscio la nostra verità, allora tutto diventa
destino, preidealizzazione. La libertà la lasciamo al gatto.
NO! non possiamo arrenderci alle correnti, farsi trscinare dal flusso
di modi e di false culture, soltante per sentrci dire, c'eri anche tu.
Va bene la fantasia, vanno bennissimo le distazioni, e i voli pindarici.
C'è un momento per tutto, anche per odiare e soffrire, combattere amare.
Ma un uomo una donna sanno bene qual'è il loro dovere, le proprie responsabilità,(cito Bruna: se qualcosa ti arriva addosso, e non sai il perchè,
è comuque una una responsabilità che ti appartiene, ne sei coinvolto e stato causa). Qui l'ombra scende sopra la chiarezza della razionalità, e diventa
sottile, quasi in bilico sul filo della vita, quello che si chiama futuro. Incerto
tra il caso che non è per caso, ma risultato di concause scatenanti mente ed emozioni, e le nostre scielte più limpide e decise. Diventa un gioco, una scacchiera su cui muoversi a piccoli passi, la fretta è sempre nociva, ma che per
paura dell'incertezza abbracciamo, mai fermarsi a quello sguardo?Mai rallentare il passo per saper ascoltare i propri figli, il prossimo, la natura? E' quello che dobbiamo fare, senza per forza rinunciare alla vita attiva,ascoltarci dentro, per quello che il tempo e l'usura ci ha lasciato, e solo così agire, partecipare, sapere fino a che punto siamo coinvolti o coinvolgiamo gli eventi e chi ci sta accanto.

martedì 12 maggio 2009

Chiara

Due verità, due colori
una chiara che intravedo
tra il velo dei suoi occhiun umore che da tempo ha scielto di non credere più.
Forse, ma ci hai provato.
Eppure è il tuo nome che inseguo
perchè sopra quella massa di macerie grigio fumanti
appre d'improvviso un sorriso,
fattosi aspettare, per ore trattenuto.
Nessuno ti vuole cambiare, ma
certo è forte per me il desiderio
di conquistarti
affinch quel grio fuo diventi miscuglio di acqua viva
che da te stuzzica la mia curiosità di vita.

Nelle solitudini

Nelle solitudini cerco me,
ma a che serve la solitudine di un'altro,
si può condividere?
O siamo così gelosi,
che soffrendo il nostro male
sempre più ridicolo
che basterebbe uno sguardo per scioglierlo al sole.
Ma siamo così attenti alla nostra libertà che alla fine ci imprigioniamo da soli
per guardare invidiosi quel benessere(che in noi rifiutiamo) negli altri.

venerdì 8 maggio 2009

ilvuoto

Che differenza c'è tra vivere il niente interiore, o il vuoto. Arrivare a capire il vuoto può sicuramente essere vantaggioso, rispetto alla tortura di una non rassegnazione per provare qualcosa di soddisfacente, che non trovi e nenche cerchi. Quindi tutto parte da una morte interiore, ma se non c'è nessun aggancio esterno questa partenza non arriverà mai. C'è solo la speranza che Iddio mandi il consolatore.Oppure una scintilla che ravvivi anche automaticamente, i moti interiori di curiosità, affezione, creatività Amore.

ilvuoto

Che differenza c'è tra vivere il niente interiore, o il vuoto. Arrivare a capire il vuoto può sicuramente essere vantaggioso, rispetto alla tortura di un qualcosa che non c'è eppure c'è come richiamo di esigenze inutili alla mente ma allineate
alla volontà di potenza, creatrice e distruttrice del mondo.

giovedì 7 maggio 2009

notte 18 3 2oo9

Una notte in bianco, la notte è fatta per amare
o per sognare, invece io produco, leggo scrivo e ascolto.
Perchè non vivere solo di notte così da evitare quel senso
di scontro col prossimo? forse ci vuole l'uno e l'altro.