domenica 14 giugno 2009

speranza

E rpoprio difficile continuare a sperare, se ti muovi troppo peri di vista chi ti sta
accanto, fermarsi alla contemplazione di sè e del mondo, non credo possa cambiare le cose. C'è una volontà inarrestabile, una forza che spinge in alto,che sembra compensare la forza di gravità, che ci tira giù.Solo società, come profetizzò P.P.Pasolini, che vivono in questo equilibrio, e ciòè senza inneggiare all'abbandono, nè seguire la forza attiva in tutte le sue richieste, ma sapere quello che ci serve veramente, e allora saper fermare la corsa del progresso, saper non abbandonare una qualche costruzione di civiltà, con coraggio anche se col rischio di essere definiti selvaggi, indios, rom o zingari. Ma dico che è difficile sperare, per me che sono occidentale di educazione e di costituzione. Infatti l'ocidente inseguendo ala ceca questa corsa dettata dalla volontà di potenza, non si fermarà di fronte a niente, e schiaccerà chi con cura cercava solo un buon vivere nell'equilibrio, natura-cultura. Io stesso non me la sento di dire no ala scienza, di fermare qualsias tipo d ricerca e soperta, ad esempio di fronte alle malattie, di fronte alle comodità che il progresso può darci.

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