martedì 23 giugno 2009

teste vuote

Alla ricerca di una cultura vera, che sfiori la realtà senza contaminarla, ma che lo spirito che la muove rinasce con l'opera, per ognuno che l'ammiri. Un secolo fa già si parlò di morte dell'arte, spezzettata nelle varie tecnologie riproduttrici della natura senza bisogno del pennello. Così come è successo alla filosofia diramata nei vari filoni specialistici. Oggi chee Dio sta rischiando la stessa morte nei vari moralismi autoctoni, anche la filosofia ha bisogno di entrre in campo come l'arte. cioè non come la portatrice di verità, ma come chimere sogni del pensiero e dello spirito, speculazioni che vanno oltre il semplice divertissement, ma pensieri che possono essere di guida al caos che stiamo vivendo,avere cioè un punto di appoggio che ben coscienti del proprio relativismo, può aiutari a passare il guado, senza essere trascinati dalla corrente. Il pensiero poi presuppone parole eparole attirano altre parole fino a creare un sinergia, fonaa sula dialetica e sul confronto
intrcultuale.

Nessun commento:

Posta un commento