sabato 12 settembre 2009

scrivere per non parlare

E' proprio difficile poter vivere senza un punto di riferimento, qualcosa in cui credi, o che ti piaccia, andrebbe bene anche un vizio, "'innocenza del vizio"(Van Gogh),ma è quando tiri i fili di tutto quello che hai vissuto e di quello che hai lasciato cadere, che ti rendi conto che la vita comunque la spendi, la domanda è se la vivi nel migliore dei modi. Sembra sempre che manchi qualcosa, o trppo inattivo, o senza un'accesa emozione, o troppo preso dentro ciò che fai, che ti sembra di perdere tutte le altre soddisfazioni che la vita può darti. Allora niente può più trattenere l'istinto bestiale, implodere, rannicchiati su se stessi, godendo del piangersi addosso. La gioventù se le portata il vento , in tante oggi redicoli giochi.Anche qui se trovo un valore può essere solo il rimpianto di non avere messo neanche un mattone per costruire qualcosa che su cui appoggiarsi oggi,oppure avere seguito almeno una legge per poter dire:ciò mi è servito a capire questo o quello, oppure a poter ridere di te o della morte.

1 commento:

  1. La morte è una brutta bestia ed io non amo prendermi gioco di lei. Ma siamo qui al mondo per SENTIRE e esserci con tutto noi stessi. Come dici tu , delle volte sembra di vivere sottotono ed allora bisogna muoversi, spostarsi. Cercare, andare avannti e poi sarà quello che deve essere. Ma solo stando addosso alla nostra vita allora potremo eludere fino alla morte la morte stessa.

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