giovedì 17 settembre 2009

Quando di una poesia non si può dire altro.

Un sospiro di poesia Fiorenzo
Morto il poeta folle, che disprezzava le folle, perchè deriso, con quelle bocche al sapor di
riso. In ogni cosa che faceva cercava la bellezza con ebbrezza e diceva con i suoi scritti che la natura è bella per i suoi spettacoli di bellezza, come fioi, i fiumi, i torrenti, le cascate, il mare, le montagne e tutti i frutti della terra;e l'uomo intelligente, che spera in un significato adiacente all'amore di Dio, con il suo Io. Con le sue poesie, che erano piene di magie, perchè la bellezza cantava dei bei versi alla natura all'amore di Dio. Poi c'è l'altra faccia della natura, che è matrigna, quando con i suoi spettacoli obliqui travolge 'uomo e le sue creazioni. Inoltre talvolta cea l'uomo minorato d'intelligenza. La conclusione è questa: che la natura e l'uomo sono corrotti perchè sono apaci talvolta di compiere il male disprezzato da Dio. E di giorno in giorno pregava il Creatore, affinchè sia l'uomo e sia la natura diventassero fiori di vra bellezza, che travolge ogni male, per mezzo della amore reciproco del Signore alle sue creature. Questa era la sua fede.

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