sabato 31 ottobre 2009

Il quotidiano

Vivere il presente
Ho provato nella mia vita tante esperienze
molte delle quali dettate dalla società(come andare a scuola, lavorare ad ore per uno stipendio). Oppure buttare tutto all'aria e condurre una vita al di fuori di ogni schema.
E' stato come se la mia vita fosse stabilita da periodi un susseguente alll'altro.
Ma ogni volta che termina un certo stile di vita, mi guardo indietro e vedo solo tempo sprecato, come se fosse solo un gioco.
Allora o deciso di non decidere, ora qui e adeso. Questa solo è la regola. C'è da soffrire, perchè la mente, senza appigli per un dopo, o senza un appoggio verso il passato, certo riaschia di smarrirsi.
E ciò che vivo è già passato , mentre vivo un'altro pensiero, un'altra situazione. Esiste però interiormente un processo di evoluzione, di costruire qualcosa, a volte impercettibile. Certo perchè il presente è sempre(è -nel senso di esistere).

giovedì 29 ottobre 2009

Essere e non fare

L'ATTESA
Posso decidere di far
mi accingo a fare e affrontare
l'impegno prefisso.
Ma se è un desiderio o un invito
poi cosa posso fare?
Speriamo che piova
sulle mie speranze
possa io fuggire da ogni sforzo
e ,quell'idea d'impegno,
non trattenga il mio spirito
lontano dal mondo
la mente stretta da una morza assordante
perchè nel momento in cui entrerò in quel cono di lavoro
non sarò più io.

venerdì 16 ottobre 2009

Caro uomo

Ti metto di fronte e mi chiedo
cosa succede se ti innalzo su di un piedistallo.
Posso fidarmi? Eppure la terra deserta crea in me
dolore sottile, perchè da solo di fronte a Dio
non so stare. Ogni azione e pensiero vola distante
dal mio corpo ed continuamente legato a te.
Perdendoti di vista quando mi sei accanto.
Ma che fare, poterti combattere, sopprimere o essere soppresso.
Solo per comodità, per le tue semi-divine possibiltà
che ti cerco, perchè risolvi tutti i miei problemi.
Vorrei vederti adulto, capace i sciegliere e dirigere
con senno e parsimonia il tuo destino.
E piango se ti vedo solo in corsa per paura
di frenare l'avidità, l'ingordigia che tanto ti piace.
Ma se calo lo sguardo e ti metto di fronte
leggo nella tua coscienza, e vedo accanto alla tua fragilità
un'anima che ha sapore d'acqua e colore di sangue.
Ed ecco apparire la tua umanità , o uomo, ciò che veramente ti distingue:saper fermare il tuo cuore accanto al saper fare della tua (entrambi) infinita mente.